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La digitalizzazione incessante degli ultimi anni ha vissuto un ulteriore slancio acceleratore dovuto dall’esperienza pandemica, che ci ha costretti a spostare gran parte della nostra attività lavorativa offline, ma anche delle nostre relazioni interpersonali, verso l’online.
Uno degli esempi più calzanti della rivoluzione obbligata verso il digitale è stata la Dad: le lezioni della scuola dell’obbligo, ma anche quelle universitarie, si sono svolte per due anni online, così come gli esami, i meeting di lavoro, le rimpatriate e le serate con amici e parenti.
Se in un primo momento tutto ciò ci è apparso strano, il contatto nel mondo reale sembrava qualcosa di insostituibile, con il passare del tempo la mente si è abituata, la stranezza è scomparsa ed è avvenuta la normalizzazione dell’anomalo.
Il mondo online si è dimostrato un valido alleato della vita sociale e della continuazione del sistema di produzione che non poteva di certo arrestarsi a causa della pandemia in corso.
L’abitudine si è presto consolidata e il ritorno alla normalità per come l’abbiamo sempre conosciuta ha iniziato quasi a farci paura. Quando la divisa di lavoro era ormai diventata camicia, pantaloni del pigiama ed infradito, ecco che il mondo reale ci ha richiamati a sé.
Tutto ciò che era scontato per anni, ora diventa qualcosa da reimparare quasi da capo: “Come ci si deve vestire per andare a lavoro?”; “Come si parla con una persona dal vivo?”.
Questi sono i primi tempi in cui un ritorno alla normalità sembra reale e tangibile, in cui l’esperienza vissuta sembra poter essere messa definitivamente alle spalle.
E’ proprio questo il momento, dunque, di titrare qualche somma e chiederci quanto in profondità ci ha cambiati l’esperienza pandemica.
Le nuove frontiere della socialità si sono totalmente sostituite alle modalità pre-pandemiche, oppure nel 2022 incontrarsi di persona ha ancora un senso?

La ricerca della Cornell University sull’importanza di incontrarsi in carne ed ossa
Se la tecnologia ci ha aiutati in tempi di crisi, ci sono vantaggi dell’incontrarsi di persona che non sono paragonabili a quelli di riunirsi solamente in videochiamata.
Lo dimostra la ricerca condotta dalla Cornell University.
Secondo quest’ultima, le richieste poste tramite e-mail da un cliente all’azienda a cui si rivolge, ottengono decisamente meno soddisfazione rispetto a quelle poste faccia a faccia.
Solo 1 richiesta su 34, inviata via e-mail, viene soddisfatta a dovere.
Viceversa, le richieste avanzate faccia a faccia, vengono soddisfatte in modo nettamente più esaustivo, con conseguente maggiore soddisfazione da parte del cliente stesso.
Quella della Cornell University non è l’unica testimonianza.
Ben prima che la ricerca fosse realizzata, l’insostituibilità degli incontri dal vivo è un fatto dimostrato ampliamente dall’esperienza della stessa didattica a distanza.
Seppur la Dad sia stata un valido sostituto (se non l’unico possibile) della didattica in presenza, con il tempo ha rivelato i suoi limiti intrinseci, dimostrando di non poterla eguagliare in alcun modo.
Stesso vale per i meeting di lavoro: ci sono occasioni in cui parlarsi in videochiamata basta, mentre esistono circostanze in cui stringere la mano al cliente, guardarlo negli occhi ed esserci in carne ed ossa è ancora fondamentale.
Perché le conferenze dal vivo sono insostituibili?
Perché incontrarsi dal vivo rimane così importante?
Qual è il vero beneficio nell’incontro di persona?
Incontrarsi di persona in una sala conferenza ben organizzata ha diversi vantaggi:
- Crea empatia con i tuoi interlocutori:
Nella vita e nel lavoro, le persone si scelgono sulla base di una moltitudine di fattori. Spesso e volentieri è la prima impressione quella che conta, ci si sceglie seguendo l’istinto, la connessione che si sente con il futuro partner commerciale, quanta fiducia ci ispira la persona che abbiamo di fronte.
Insomma, per quanto banale possa sembrare è proprio così che funziona: almeno in parte, è una questione di empatia.
- Diminuisce la possibilità di incorrere in incomprensioni:
E’ dimostrato che la messaggistica istantanea ha fatto schizzare il tasso di litigi e di crisi di coppia.
Questo cosa c’entra con il lavoro?
Tutto. Ricordiamo sempre che il modo migliore per spiegare le dinamiche che avvengono nel mondo “macro” è proprio quello di guardare la loro genesi nel mondo “micro”. Se le relazioni lavorative sono il corrispettivo macro delle relazioni interpersonali, risulta evidente che questo è un fattore da tenere in forte considerazione.
Capire una persona tramite uno schermo è davvero più complesso di quanto si possa immaginare: quando si comunica scrivendo l’interpretazione della volontà dell’individuo diviene una vera e propria sfida e la possibilità di incorrere in errore si fa altissima.
Parlarsi dal vivo abbatte il rischio di incomprensioni e la ripetizione di frasi del tipo: “Ma io ti avevo detto…”; “Ma tu mi avevi detto…”, diventa automaticamente più sporadica.
- Permette di comprendere meglio le reazioni dei clienti e di correggere in tempo il tiro, prima di perderli:
Per lo stesso motivo del punto precedente, incontrarsi di persona significa capire meglio il nostro interlocutore anche grazie alla sua gestualità, alle sue espressioni, al suo linguaggio del corpo (che c’è da ricordare, vale un bel 70% della comunicazione tra gli esseri umani).
La conferenza dal vivo diventa un’occasione preziosa per correggere il tiro in tempo, trovando il giusto modo di interagire con la persona che abbiamo di fronte in modo da soddisfarne le aspettative e non perdere la possibilità di guadagnare un nuovo cliente.
- Favorisce la creazione di rapporti di lavoro stabili, di lungo termine, basati sulla fiducia reciproca:
Costruire un rapporto di lavoro con qualcuno che abbiamo già visto, con cui abbiamo condiviso un evento, un aperitivo alla fine di una conferenza dal vivo o una semplice chiacchierata è qualcosa di estremamente probabile.
Viceversa, le possibilità di conversione si abbassano drasticamente.
Guadagnare un nuovo cliente, una nuova collaborazione con una persona con cui non si è mai interloquito è dimostrato sia un evento più raro.
Insomma, ci si sceglie quando ci si conosce.
Potenzia le tue conversioni sfruttando il potere della sala conferenze

Conoscersi, parlarsi, esserci di persona, aiuta a consolidare la fiducia, a creare empatia e connessione tra i presenti e aumenta drasticamente il tasso di conversione.
Ecco perchè le sale meeting sono uno strumento prezioso per l’imprenditore o per l’azienda che voglia farsi conoscere da un pubblico.
Creare una sala meeting professionale e funzionale, in cui tutto sia perfettamente funzionante, non è però un lavoro semplice.
Come spesso accade per le cose complesse, anche in questo caso il risultato è sbalorditivo: organizzare un meeting dal vivo può davvero stravolgere il percepito della tua azienda e creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo.
Se hai già una sala per meeting e conferenze e vuoi trasformarla in una sala dall’efficacia straordinaria, trovi tutto ciò che ti serve in questo articolo.
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Al prossimo articolo!